venerdì 21 ottobre 2016

Intestino irritato Sintomi, cosa mangiare e cosa fare




Intestino irritato Sintomi, cosa mangiare e cosa fare

30 luglio 2014

Fonte e link: http://www.colitesintomi.it/intestino-irritato-sintomi-e-trattamento/

Si parla di intestino irritato o di vera e propria sindrome SII quando è in atto un disturbo gastrointestinale in cui si avvertono contemporaneamente dolori addominali, ma anche squilibri a livello di evacuazione. Di solito questi problemi intestinali derivano dal mal funzionamento della sezione finale del canale alimentare, sulle cui origini però vi è ancora poca chiarezza scientifica.
Trattasi di un male estremamente diffuso negli Stati Uniti d’America e in Europa. Sembra che l’intestino irritato sia la causa del 30% di tutti i ricoveri segnalati nel reparto di gastroenterologia negli ospedali di USA e EU. Sono le donne i soggetti colpiti con frequenza più alta da questo disturbo, soprattutto se hanno superato i 30 anni di età. Si stima che una percentuale di donne compresa tra il 9 e il 22% accusi i sintomi tipici dell’intestino irritabile.
Accade così che i dolori legati a questo disturbo diventano ancor più infausti per il gentil sesso poco prima del ciclo. La vicinanza delle ovaie e dell’apparato urogenitale con il colon fa percepire ancor più dolorosi i gonfiori di stomaco e gli spasmi addominali.
Sono tantissimi i forum che parlano di colite e di problematiche legate a pareti intestinali infiammate, proprio perchè è grande la diffusione di questi disturbi tra la popolazione. Forum come coliteaddio.it, www.sindromecolonirritabile.org, www.crohnclub.it e forum.riza.it rappresentano veri e propri agorà di discussione e di confronto in cui moltissimi malati di intestino irritato si confrontano e consigliano su vari temi. In questi siti informativi è facile trovare notizie interessanti, approfondimenti provenienti da altri forum di colite presenti in Germania o Spagna, ma anche testimonianze dirette su come guarire in caso di colon irritato.
Intestino Irritato sintomi:
Tra i sentori principali che possono indicare un’infiammazione all’intestino ci sono i classici disturbi addominali e variazioni della frequenza di andare in bagno. La diarrea o al contrario la stitichezza rappresentano due facce della stessa medaglia: intestino irritato. Sono molti i pazienti che lamentano malessere sul lato sinistro dell’addome che rientra solamente quando si ha la possibilità di espellere gas dal retto. Il meteorismo infatti rientra tra i sintomi, ma anche tra le conseguenze più dirette di qualcosa che non va tanto bene per il colon.
Altre avvisaglie che possono indicare l’arrivo del temutissimo colon irritato sono:
  • digestione lenta
  • dolore anale
  • costante sensazione di dover andare in bagno (conosciuta dal punto di vista medico come tenesmo rettale)
  • impellenza di espellere le feci ad ogni costo
  • irritazione delle pareti intestinali
  • acidità di stomaco
La qualità della vita di chi ha problematiche intestinali è gravemente penalizzata, a causa di frequenti giramenti di testa che accompagnano l’irritazione del colon. Mal di testa talmente intensi da rendere difficile lo svolgere basico delle operazioni quotidiane, sfociando spesso in emicranie, di durata mutabile e pertanto più difficili da gestire. Sintomi come giramenti di testa e stanchezza cronica e tachicardia non sono tra i più diffusi, ma risultano difficili da diagnosticare con celerità e ritardano i tempi di cura e quindi guarigione.
Altra caratteristica secondaria è la presenza di una patina velata sulla parte posteriore della lingua. Capita così di guardarsi allo specchio e di notare la presenza della cosiddetta “lingua bianca”. Situazione molto spiacevole che se accompagnata da altri sintomi portatori di ulteriori dolori può rendere la qualità della vita di un malato di intestino irritato ancora più stressata e difficile. Inoltre quando il paziente accusa la lingua bianca generalmente lamenta anche alito cattivo. E’ spesso l’abuso di birra, ma soprattutto di alcolici più pesanti, la causa determinante di questo segnale visivo. L’irritazione delle pareti intestinali può dipendere da un cattivo funzionamento dei linfonodi, segno di un sistema immunitario colpito da qualche virus. E’ in questo modo che si avverte la presenza di muco nelle feci. Gli organi linfoidi favoriscono le interazioni dei linfociti e di altre cellule impegnate nella difesa dell’organismo da batteri e virus che ne possono compromettere lo stato di salute. Pertanto la lingua bianca quando si soffre di colon irritato può essere la conseguenza diretta della forma precaria dei linfonodi nel corpo.
Qualora questi sintomi di intestino irritato dovessero perdurare oltre 2-3 mesi, allora si consiglia di considerare la possibilità che si tratti della sindrome del colon irritabile.
Episodi sporadici, caratterizzati dalla presenza incostante di questa sintomatologia non devono allarmare, ma non devono neanche essere lasciati in sordina. Segnali secondari che accompagnano però il bruciore dell’intestino e che aiutano a capire meglio se si tratti o meno di questo disturbo può essere la debolezza che investe l’organismo (sintomo di un sistema immunitario debilitato), l’ansia e la depressione.
Troppe volte capita che un paziente, intimorito da sintomi che traduce come tristezza e apatia, assuma psicofarmaci di potenza elevata e dagli effetti imprecisabili, senza capire che si tratti di un male che investe l’intestino e il retto e non certo la sfera emotiva. Le ripercussioni psicologiche possono incidere a livello intestinale, ma vanno curate in maniera naturale e non certo utilizzando
farmaci dagli effetti collaterali importanti e sui cui studi medici non è stata fatta ancora troppa chiarezza.
 La tachicardia pià essere uno di quei sintomi indiretti di stress o altre emozioni che hanno intaccato l’organismo sul piano psicologico.
Quando si parla invece di segnali continui, di intensità variabile, si parla invece di sintomi cronici. I dolori ad essi legati mutano in funzione della gravità del problema addominale riscontrato. Spesso invece si verificano casi di pazienti che si sottopongono a cure sbagliate. Trattasi di persone convinte di avere i sintomi dell’intestino irritato, ma che in vece, a seguito di un’attenta diagnosi clinica, scoprono di avere diverticoli o polipi alla vescica. Praticamente nulla o poco a che vedere con i metodi di cura della sindrome del colon irritabile.
Bisognerà invece preoccuparsi seriamente quando il referto medico sentenzierà con certezza: k58.9.
Che detto in termini meno tecnici vuol dire: sindrome dell’intestino irritabile.
Il k58.9 è un codice utilizzato nella diagnosi medica per indicare appunto l’irritazione del colon-retto, ma senza episodi di diarrea. Violente manifestazioni di dissenteria, tipiche di forme colitiche associate ad ulcere rettali o emorragie, sono invece quasi assenti nella sindrome da intestino irritato contraddistinta come k58.9.
Intestino irritato cosa mangiare
Abbiamo già parlato della difficoltà nel determinare le cause del trauma, ora è giunto il momento di spiegare quale possa essere la corretta alimentazione che possa aiutare il colon e lo stomaco a guarire da questa irritazione. Anche in questo caso però deluderemo di sicuro tutti coloro i quali cercano una dieta specifica che rappresenti la soluzione migliore per il colon irritabile. Questo problema gastrointestinale infatti varia da persona a persona, rendendo necessario un programma intensivo personalizzato che ne diversifichi gli alimenti e le indicazioni da seguire, a seconda delle caratteristiche fisiche e degli excursus clinici del soggetto.
Non è facile quindi stabilire cosa mangiare con intestino irritato o cosa non mangiare, ma certamente potremmo sbilanciarci nella stesura di un prospetto indicativo che possa aiutare i pazienti di SII a lenire i dolori allo stomaco e i relativi bruciori.
Trovare i migliori cibi per la tua colite e risolvere i fastidiosi problemi di stomaco, attraverso una dieta perfetta è possibile, ma occorre escludere tutte le altre cause esterne.
 In questa ottica è fondamentale assicurarsi una condizione di rilassatezza totale, in cui il soggetto si liberi totalmente dall’ansia o dallo stress generato dal lavoro o dai legami personali.
Tipicamente femminile è infatti l’aggravarsi di una condizione di intestino irritato a seguito della fine di una relazione amorosa. La compensazione con alcool o cibi calorici come cioccolata e dolci in generale, non aiuterà certo a migliorare la salute intestinale. Per questo bisognerà prima ritrovare lo smalto psicologico giusto per affrontare la sfida alimentare con il CI.
Inutile piangere insuccessi e incolpare un dato cibo, quando non siamo riusciti ancora a scaricare tutto lo stress e l’ansia che abbiamo accumulato.

Lo sport in questo senso è un toccasana per i malati, perchè migliora l’afflusso di globuli rossi e rilassa l’apparato respiratorio, generando benefici a tutto il corpo.
Praticare corsa o anche semplici passeggiate al parco aiutano a svagare la mente e a tonificare l’organismo. Anche solo 30 minuti al giorno di passeggiata possono aiutare a sollevare il livello psicologico di una persona.
Alcuni consigli di massima potranno quindi indicarvi quando avete l’intestino irritato cosa mangiare e cosa evitare di assumere.

Per prima cosa: non esagerare. Inutile ingurgitare troppo cibo. La nutrizione è un momento importantissimo per il genere umano, non renderlo un momento di esagerazioni e spreco. Mangiare velocemente è sbagliato. I nostri colleghi orientali ci insegnano che masticare con lentezza, colpendo il bolo alimentare almeno 30 volte prima di deglutire è una buona norma per mantenere un colon in salute.

Altro piccolo segreto di una dieta pro intestino sano è quello di preferire 5 piccoli pasti nella giornata, anziché 3 pasti ma abbondanti.
Questo è un punto anche più importante del capire con che cosa è possibile alimentarsi quando si hanno problemi di colon-retto o colite, perchè favorisce la digestione e aiuta l’organismo ad assimilare meglio i piatti appena ingeriti.
 L’intestino irritato è frutto anche di pratiche alimentari sbagliate e non solo di cibi dannosi per lo stomaco.
Mangiare con meno fretta evita la produzione di gas intestinali e migliora la condizione di flatulenza tipica di chi patisce a causa dell’
intestino irritabile.
Se poi cercate proprio un elenco dei cibi da mangiare e quelli assolutamente sconsigliati seguite questo prospetto. I benefici legati ad un’alimentazione corretta e sana saranno immediati, salvo poi seguire una cura specifica o programma intensivo personalizzato, a seconda dei sintomi che continuano a fare capolino nella vostra vita.
  • escludere gli insaccati
  • evitare le fritture
  • gli zuccheri estremamente raffinati
  • bevande o cibi eccitanti come cioccolata, caffè o alcolici
  • peperoncino e paprika
  • cavoli e legumi, ma anche cipolla
  • non mangiare frutta secca
Più che di cibi da mangiare si dovrebbe parlare di tipologia di cottura consigliata. In questo senso risulta molto utile per l’intestino puntare su cibi cucinati al forno o al vapore (soprattutto nel caso di verdure o pesce), ed evitare di contro quegli alimenti eccessivamente conditi con olio, anche se di tipo extra vergine.
Un filo d’olio su un piatto di spinaci al vapore con contorno di platessa, che accompagnano un delizioso piatto di kamut, non farà certo male all’alimentazione per il tuo intestino.
 Pane integrale e kamut porteranno benefici importanti, specie se siete consumatori abituali di pani raffinati. Anche se inizialmente sarà difficile, inserire nella dieta gallette al kamut e prodotti da forno non lievitati come cornetti integrali spianeranno la strada per la guarigione del tuo intestino.

I derivati del latte non sono i primi nemici per la sindrome del colon irritato, ma non vanno neanche mangiati in grandi quantità.
Basterà sostituire i latticini con prodotti derivati dalla soia per sentirsi più sani. Occhio quindi alle intolleranze, ma non esagerare, anche perchè sono tante le cure per colon irritato a base di fermenti lattici.
Sono proprio loro a garantire un maggior equilibrio all’intestino, grazie alla loro azione benefica sulle mucose gastriche. Meglio non lasciarsi ingannare però dai bagliori di Activia o dei prodotti probiotici più pubblicizzati in televisione. Consultare un medico gastroenterologo preparato, esperto di irritazioni gastrointestinali e farsi consigliare i migliori fermenti lattici in commercio che, per esperienza diretta vi dico, non coincidere con quelli più commercializzati.
Evita dolci ricchi di zuccheri raffinati e preferisci sempre frutta fresca di stagione ai succhi di frutta confezionati. La banana o altra frutta come ananas e pesce noci sono inveci ideali per rinforzare il sistema immunitario e la muscolatura nervosa, spesso connessa con i problemi di irritabilità intestinale. La banana infatti, ricca di potassio può essere il frutto migliore da consumare come snack genuino durante il pomeriggio.
Intestino irritato, cosa fare:

Come abbiamo visto, i sintomi di questo disturbo sono estremamente avvilenti per il corpo umano perchè portano degli strascichi anche a livello di umore e di impoverimento della qualità della vita. E’ facile quindi che moltissimi utenti cerchino rimedi per intestino irritato e mi chiedono cosa fare in caso di una diffusa infiammazione del colon.
Ogni sintomatologia caratterizzata da dolore è un chiaro ammonimento inviato dal nostro corpo al cervello per spronarlo a risolvere una situazione di possibile pericolo per l’intero sistema. L’organismo dell’uomo è una macchina perfetta, anche se noi non lo abbiamo ancora compreso del tutto e ne riusciamo a sfruttare al meglio soltanto alcune caratteristiche. Le molestie a livello intestinale e la sofferenza legata a spasmi o a un qualsiasi altro sintomo dell’intestino irritato, indicano al nostro organismo l’urgenza di una reazione.
La tolleranza al dolore non può essere una scusa per non curare il problema. Pertanto, riuscire a comprendere la natura di questa sofferenza e trovare rimedi efficaci consentono al paziente di percepire dolori ben peggiori, che a volte, nei casi di colite cronica, diventerebbero quasi lancinanti e difficilmente sopportabili.
Il bruciore nella parte inferiore dell’addome può essere diverso da persona a persona, o variare nello stesso paziente a seconda del giorno o dell’ora della giornata. Esistono infatti malati che soffrono di intestino irritabile più durante la mattinata o altri invece che provano i dolori maggiori durante le ore della notte.
Non è un caso se molti parlano di colite nervosa notturna, in virtù di questo disturbo che causa insonnia e fastidiose corse verso il bagno a causa della sensazione continua di dover defecare (tenesmo rettale).
Tanto più i dolori diventano acuti, tanti più pazienti sentiranno l’urgenza di ricorrere ad un trattamento definitivo. Sono tanti coloro che in preda al panico per un intestino sempre più irritato che cercano rimedi in pillole o compresse effervescenti o anti spastiche senza neanche capire bene di che cosa si tratti.
 Esiste una classe di pazienti poi che, impauriti dall’intensità del male addominale, ricorrono a pillole per gastrite o altre indicate per fantomatiche infezioni dello stomaco…

Parliamo di casi limite, ma la natura umana è una scienza difficile da spiegare quando entrano in gioco condizioni di instabilità o caratterizzate da imprevisti.
Nel caso delle donne poi, questo è ancora più vero in quanto gli stessi tipi di malessere possono essere confusi benissimo con l’arrivo del ciclo mestruale.
Scambiare l’acidità di stomaco e gli spasmi delle mestruazioni con problemi dell’apparato intestinale e viceversa. Occhio alla tempistica e alla frequenza con cui ricorrono questi dolori. La comunissima borsa calda a volte è la soluzione naturale più efficacie e rapida allo stesso tempo, garantendo al soggetto un sollievo “genuino”, svincolato dalle scadenze farmaceutiche. I vecchi rimedi della nonna conservano sempre qualcosa di veritiero e una sacca per la pancia rappresenta proprio la scoperta della…borsa calda.
Purtroppo poi la tipologia del disturbo, legato a periodi di grande dolore alternati a lassi di tempo in cui si sta bene, lascia pensare che la cura “fai da te” abbia funzionato a dovere.
Trattasi però ovviamente solo di un’impressione, perchè il sollievo risulta immediato, ma svincolato dal trattamento seguito. Le cure sperimentali sono il peggior errore che una persona può fare. Occorre un programma intensivo personalizzato, ideato da un dottore esperto di colite che possa disegnare un quadro clinico specifico, a seconda della condizione personale.
I sintomi dell’intestino irritabile vanno analizzati attentamente prima di avere una quadro diagnostico puntuale. Per questo potranno passare anche dei mesi prima di essere certi sul trattamento e sui rimedi da perseguire. Paradossalmente l’indebolimento del sistema immunitario potrebbe essere dovuto anche alla presenza del virus hiv e quindi la ricerca di rimedi casalinghi o di cure alternative potrebbe risultare persino dannosa.
L’Hiv è un problema di cui non si parla troppo, ed anche se presenta dei sintomi abbastanza chiari, in alcuni casi potrebbe risultare difficile da riconoscere, perchè caratterizzato da segnali ambigui che coincidono con la sintomatologia dell’intestino irritato.

Cosa fare con il colon irritabile è difficile da stabile, anche perchè è facile ritrovarsi al centro di un circolo vizioso. Questo meccanismo nasce con il dolore di stomaco e in seguito alla mancata cura del problema gastrointestinale crea ancora maggiore malcontento e nervosismo nel soggetto.
 Questo stress va con il tempo ad accumularsi e diventa causa di un acutizzarsi degli spasmi e dei reflussi gastroesofagei. Il paziente resta con le mani legate, non sapendo cosa fare per l’intestino irritato, e con la pancia dolorante, a causa di bruciori enfatizzati dall’accumulo di ansia e nervosismo.
Se avete già seguito alcune cure per il colon, prima di capire cosa fare di nuovo, vi prego di soffermarvi un attimo per comprendere quanti soldi avete speso per farmaci e per assecondare la voglia di un trattamento alternativo. Quindi vi invito a comprendere quali sono i benefici raggiunti e  se sono stati all’altezza dei rimedi per l’intestino proposti da queste fantomatiche cure.
Ora rilassatevi, magari seduti su una sedia comoda e rispondete a questa domanda: credete ancora nella guarigione?
Bene, se la risposta è sì. Vi invito a contattarmi via email. Non voglio fare cattiva pubblicità a nessun professionista del settore, eppure conoscere i dati e le percentuali di successo dei trattamenti per colite più diffusi sul
web o dei farmaci tanto pubblicizzati in tv può esservi molto utile.
Sia dal punto di vista dell’autostima e sia da quello del portafogli.
Intestino irritato, cosa prendere
I medici più preparati non faranno mistero di un dato inconfutabile su cui speso il “dottore dell’ultim’ora” tace: non esistono medicine universali per l’intestino irritabile. Non sono qua per dirvi che nessuna cura farmaceutica funzioni o che i soldi spesi nell’acquisto di medicine per il colon siano buttati, assolutamente no!!
Sono un fermo sostenitore dei trattamenti naturali, tutto qui e dell’importanza di assumere probiotici sotto la consulenza medica e non per “vocazione” personale.
Esistono varie classi farmaceutiche, ognuna ugualmente importante per la guarire da intestino irritato. Tra queste cito:
  1. Medicine anticolinergiche da assumere prima di mangiare, in modo tale da regolare gli spasmi -muscolari del colon ed eventuali crampi addominali e conseguenti reflussi.
  2. Farmaci antidiarroici come ad esempio il Normix.
  3. Lassativi di varia natura, che possono essere comprati senza prescrizione medica.
  4. Medicine contro la depressione che posssono aiutare a contrastare il dolore o il disagio legato all’intestino infiammato
Io ad esempio, senza nulla togliere a queste medicine e ai trattamenti centrati su cure farmaceutiche, consiglio un trattamento iniziale con il kefir.
Sempre più persone ricorrono all’uso di questa bevanda fermentata che si può realizzare tranquillamente tra le mura domestiche. Altro rimedio della nonna da provare assolutamente, in quanto il kefir è 100% naturale ed efficacie per risolvere i problemi di stipsi, in alternativa ai lassativi più diffusi sul mercato.  1 bicchiere e mezzo dopo pranzo ed un bicchiere dopo cena. La ricetta del kefir è molto semplice e si può trovare facilmente su moltissimi siti web.

lunedì 17 ottobre 2016

Il Limone: proprietà




Il limone è sempre con noi

Fonte e link: http://www.simonaoberhammer.com/9733-limone-proprieta-benefici-un-alimento-farmaco/

Ci accompagna tutto l’anno, non manca mai in cucina o nelle nostre dispense, ed è molto utilizzato: eppure, raramente si pensa al limone come a un frutto dalle proprietà curative e terapeutiche.
Forse proprio a causa del fatto che, aspro com’è, in genere non lo si mangia, ma piuttosto lo si usa per le preparazioni gastronomiche: condire l’insalata, come guarnizione tagliato a fette o a spicchi, nell’acqua di cottura dei cibi, oppure per la preparazione di bevande, liquori e frutta candita.
Ma il frutto dallo smagliante color giallo sole, è un agrume dalle proprietà sorprendenti. Piccolo, ovoidale o rotondo, e piacevolmente profumato il limone è un rimedio naturale tutto da scoprire.
L’aspro che fa bene: un concentrato di salute
Nella farmacia della natura il limone occupa un posto di prima importanza: ha infatti proprietà preventive e curative notevoli.
Appartiene al gruppo della frutta acidula, e in specie a quella degli agrumi. Ma il limone, più che un alimento, è una medicina. Ha infatti delle proprietà così speciali e uniche da far passare in secondo piano l’aspetto nutrizionale e tali da farlo diventare un vero e proprio farmaco naturale.
Ecco quali sono le caratteristiche più importanti dell’agrume dorato:
  • fluidificante del sangue;
  • antireumatico;
  • antisclerotico;
  • diuretico;
  • antidiarroico;
  • antiacido;
  • antisettico e antinfettivo;
  • fortificante delle difese dell’organismo;
  • indicato per i diabetici.
Del limone non si butta via niente

Succo, polpa e scorza del limone: è proprio il caso di dirlo, di questo frutto non si butta via niente. Persino il suo colore, un bel giallo brillante, sembra fatto apposta per rallegrarci e portare nelle nostre case il colore del sole, regalandoci benessere ed energia.
Diversamente da tanti altri frutti, il limone è ricco di principi nutritivi in ogni sua parte: la polpa, la scorza, la parte bianca e persino i semi contengono numerose sostanze con proprietà benefiche per l’organismo.
Ma prima di imparare a usare questo frutto speciale vediamo come si compone.
Il limone si fa in tre
Il limone è composto al 90% di acqua pura e vitale, di pochi zuccheri e proteine e nessun grasso: apporta solo undici calorie l’etto.
Il suo sapore agro è dovuto alle sostanze aromatizzanti, quali limonene e cumarine, che prevalgono sugli zuccheri, presenti in piccole quantità, al pari delle proteine.
Se ne possono individuare tre parti:
  • la polpa, detta endocarpo, è racchiusa negli spicchi ed è ricca di vescichette che racchiudono il succo e, sparsi nel frutto, i semi; la sua consistenza è leggera e quasi impalpabile, dato che è formata in gran parte dal succo del frutto, ricchissimo di nutrienti importanti per il benessere;
  • la scorza gialla esterna, detta flavedo, ha questo colore per merito dei pigmenti ricchi di betacarotene e mostra piccoli alveoli sulla superficie, colmi di oli essenziali di cui il principale è il limonene; l’aroma tipico che si avverte anche solo tenendo un limone tra le mani è dato da un liquido volatile giallo detto citrale; come scoprirai più avanti, anche la scorza è una piccola miniera di sostanze preziose;
  • lo strato bianco di mezzo, o albedo, si trova tra la scorza e la polpa. Ha una struttura spessa e spugnosa, formata dalla pectina, una sostanza addensante e gelatinosa. Il suo sapore è leggermente amarognolo e spesso viene scartato pensando che sia inutile. Ma è uno sbaglio! Questa parte è ricca di principi nutritivi, specialmente di limonene e di bioflavonoidi di cui conoscerai tra poco i benefici.
Come assumere il limone: l’intero è meglio di una parte

Se assumiamo regolarmente il succo di limone che contiene vitamina C, i benefici sono maggiori rispetto all’assunzione della vitamina sotto forma di compresse o altro formato.
Per questo c’è una motivazione scientifica e nasce da uno scienziato, il suo nome è Gazave. Fu proprio lui a scoprire nel 1977 che il succo di agrumi poteva inibire la comparsa dello scorbuto, una malattia che nel sedicesimo secolo decimava i marinai che non disponevano per molti mesi di vegetali freschi. Proseguendo nella ricerca, lo scienziato frazionò il succo di agrumi, facendo un’ulteriore scoperta interessante che spiega perché il limone fresco e intero è così efficace.
Per comprenderla, bisogna fare una premessa sul complesso C, un fitocomplesso presente negli agrumi che nasce dall’interazione dinamica di due molecole: il fattore C1 noto come acido l-ascorbico o vitamina C, e il fattore C2 corrispondente a un pentaidrossi-flavonolo.
Ecco, nell’esperimento di Gazave e colleghi una prima frazione conteneva la totalità dell’acido l-ascorbico (o fattore C1) e una seconda ne era completamente priva.
Ciò che si osservò in questo studio, fu che le due frazioni somministrate isolatamente non erano in grado di impedire l’insorgenza dello scorbuto, mentre riunendo le due frazioni, la miscela riacquistava le proprietà antiscorbutiche caratteristiche del succo di agrumi originale.
Ciò significa che l’intero è molto più efficace di una singola parte: questo è un concetto tipico della naturopatia, una medicina naturale che si basa soprattutto sulla somministrazione di sostanze in forma completa e totale, piuttosto che di frazioni più o meno purificate o isolate.
I limoni, quindi, in casa non devono mancare mai. Trova sempre uno spazio nella tua cucina per i frutti giallo sole: sono un ottimo cibo-medicinale.
Basta prendere confidenza con il sapore acidulo e imparare a consumare il limone nei momenti opportuni, per esempio con il rimedio della doccia interna con acqua e limone.
I componenti principali del limone
È certamente vero che i benefici di ogni cibo nascono da una meravigliosa sinergia della natura. Ci sono però alcuni principi nutritivi che caratterizzano particolarmente ogni alimento. Quelli del limone sono:
  • la vitamina C;
  • la pectina;
  • i bioflavonoidi;
  • l’acido citrico;
  • il limonene.
Calorie e valori nutrizionali del limone
Nome comune: limone
Nome scientifico: Citrus x limon
Famiglia: Rutaceae
Ecco la composizione nutrizionale del limone, che fa di questo frutto un concentrato di salute.
(Tabella nutrizionale tratta dall’INRAN – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).
COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100 g DI PARTE EDIBILE
Composizione chimica
valore per 100g
Parte edibile (%):
64
Acqua (g):
89,5
Proteine (g):
0,6
Lipidi (g):
0
Colesterolo (mg):
0
Carboidrati disponibili (g):
2,3
Amido (g):
0
Zuccheri solubili (g):
2,3
Fibra totale (g):
1,9
Alcol (g):
0
Energia (kcal):
11
Energia (kJ):
46
Sodio (mg):
2
Potassio (mg):
140
Ferro (mg):
0,1
Calcio (mg):
14
Fosforo (mg):
11
Tiamina (mg):
0,04
Riboflavina (mg):
0,01
Niacina (mg):
0,3
Vitamina A retinolo eq. (µg):
0
Vitamina C (mg):
50
La linea ne beneficia: le calorie sono poche
L’apporto calorico del limone è molto basso. Non esiste un altro frutto fresco così poco calorico (100 g apportano solo 11 calorie) quindi è molto adatto anche per le diete dimagranti.
Una vitamina che non deve mai mancare: la vitamina C

Il limone è un’ottima fonte di vitamina C: un frutto ne contiene ben 55 milligrammi, mentre la dose giornaliera raccomandata è di circa 60 milligrammi. Il suo nome chimico è acido ascorbico e svolge funzioni molto importanti per la nostra salute.
La doccia interna con acqua e limone è un ottimo veicolo per la vitamina C, perché questa appartiene alla categoria delle “vitamine idrosolubili”, cioè solubili in acqua. Il rimedio sotto forma di bevanda permette infatti al nostro organismo di assimilarla in modo ottimale.
Il primo effetto della vitamina C a essere stato provato scientificamente fu la protezione dallo scorbuto. I marinai che ne soffrivano venivano colpiti da stanchezza, irritabilità, dolori vaghi a muscoli e articolazioni, emorragie gengivali, gengiviti e perdita di denti. Inizialmente si pensò che questo flagello venisse dal cibo, o dal freddo. Ma poi si osservò che la semplice assunzione del limone permetteva di sfuggire alla malattia. Fu così che un decreto del XVIII secolo obbligò i marinai della Reale Marina Britannica a bere succo di limone fresco. Poi, nei primi del Novecento, arrivò la scoperta che la sostanza medicamentosa contenuta nel limone era la vitamina C.
I benefici della vitamina C:
  • è un potente antiossidante e protegge le cellule del nostro organismo dai danni dei radicali liberi;
  • facilita l’assorbimento del ferro;
  • potenzia le difese immunitarie;
  • stimola la sintesi di collagene;
  • favorisce il metabolismo del colesterolo;
  • ha un’attività antiemorragica;
  • è cicatrizzante;
  • interviene nella maggior parte delle reazioni metaboliche del corpo;
  • migliora l’assorbimento dei minerali;
  • accelera l’eliminazione di metalli tossici;
  • è un tonico generale dell’organismo e del sistema immunitario.
Un acido che fa bene: l’acido citrico
Il succo di limone contiene anche un acido organico di primaria importanza: l’acido citrico. Responsabile del sapore aspro del limone, è contenuto nel quantitativo di circa il 6-7%. Questa sostanza non solo favorisce la buona conservazione del frutto, ma esercita anche diversi benefici per l’organismo.
I benefici dell’acido citrico:
  • migliora la digestione;
  • è un antifermentativo;
  • favorisce l’assimilazione;
  • migliora l’assorbimento del ferro;
  • è diuretico;
  • ostacola la formazione di calcoli renali di cistina, xantine e acido urico.
Un’avvertenza importante
Sull’acido citrico va evidenziata una nota importante: il suo consumo può ledere lo smalto dei denti e facilitare l’erosione.
I pigmenti dorati: i bioflavonoidi
Presenti in ottime quantità nel limone, i bioflavonoidi (o flavonoidi) sono i pigmenti che conferiscono al frutto il colore dorato. Il nome, infatti, deriva dal latino flavus, e significa giallo.
Contenuti nella frutta e nella verdura, sono detti anche vitamina P: sotto questo nome sono raccolti cinquemila composti classificati in sottoclassi, a seconda della loro struttura chimica.
I bioflavonoidi sono sostanze fenoliche con attività antiossidante, antinfiammatoria, antiallergica, antivirale e antitumorale. Questi pigmenti agiscono anche amplificando l’effetto delle numerose altre vitamine in circolo. Rigenerano, in particolare, la vitamina C “indebolita” (diventata cioè meno efficace). L’associazione sinergica della vitamina C con i bioflavonoidi ne potenzia quindi i benefici. Per questo motivo, quando mi trovo a selezionare i migliori integratori da consigliare, nel caso della vitamina C oltre a verificare la provenienza (in genere non amo gli integratori sintetici) verifico anche che la ditta abbia inserito nella composizione una giusta dose di bioflavonoidi: il prodotto sarà sicuramente più efficace.
Nel limone i bioflavonoidi sono presenti in tutto il frutto, cioè nella polpa, nel succo e nella scorza, ma la massima concentrazione si trova nell’albedo. I tipi di bioflavonoidi che si trovano maggiormente nel limone sono soprattutto l’esperidina, la rutina, la naringenina, la citrina e la quercitrina, da cui viene ricavata dai batteri la quercetina, attraverso la decomposizione delle molecole di zucchero.
I benefici dei bioflavonoidi:
  • migliorano l’elasticità delle pareti dei capillari;
  • sono utili in caso di couperose, capillari fragili, gengive che sanguinano, emorroidi, lividi che si formano facilmente;
  • hanno un’azione fortemente antiossidante;
  • svolgono un’azione vaso protettrice;
  • sono indicati in caso di aterosclerosi (protezione da infarto e ictus);
  • prevengono infiammazioni e allergie (asma, febbre da fieno e orticaria).
La pectina: una fibra speciale
Presente in alta quantità nel limone, la pectina appartiene al gruppo delle fibre solubili, cioè che si sciolgono in acqua. Conosciuta soprattutto per la preparazione di marmellate e gelatine di frutta, la pectina ha la caratteristica di sciogliersi nel liquido caldo e di formare, con il raffreddamento, una gelatina. Benché la pectina, come tutte le fibre, non venga digerita dall’organismo – quindi non è un vero e proprio nutriente – svolge però funzioni molto importanti.
I benefici della pectina:
  • lega a sé le tossine;
  • regolarizza le funzionalità intestinali;
  • conferisce in caso di stipsi morbidezza alla massa fecale;
  • “intrappola” in caso di diarrea i microrganismi patogeni;
  • regolarizza colesterolo e glicemia;
  • produce sazietà.
Il limonene: un aroma particolare

Quando teniamo un limone in mano e ne sentiamo il suo speciale profumo, è il limonene a sprigionarlo. Preziosa molecola della famiglia dei terpeni, il limonene è il principale componente dell’olio essenziale del limone, che si ricava proprio dalla distillazione della scorza.
Recenti studi di laboratorio hanno iniziato a indagare il possibile ruolo del limonene come fattore protettivo della salute: i primi risultati mostrano una sua possibile implicazione nel prevenire la crescita tumorale, probabilmente grazie alla sua attività antinfiammatoria. Il limonene possiede inoltre notevoli proprietà antiossidanti, cioè protegge le cellule dallo stress ossidativo.
I benefici del limonene:
  • antiossidante;
  • possibile attività antitumorale;
  • azione antinfiammatoria.
Giallo limone: un frutto dal colore della vitalità
Giallo uguale sole: questa associazione fa parte del nostro immaginario comune. Il giallo è il colore dell’estroversione e del benessere, dell’allegria e della gioia.
Ogni colore ha un’influenza sulla nostra psiche, e sul nostro corpo. Anche i colori dei cibi hanno questo effetto: gli alimenti di colore giallo, come il limone, esercitano un’azione rivitalizzante ed energetica, perfetta per iniziare la giornata.
Nella cromoterapia, la scienza che studia i colori e li utilizza a scopo terapeutico, il giallo è indicato in caso di astenia, stanchezza fisica e psicologica: viene utilizzato per ridare energia al corpo affaticato da un eccessivo sforzo fisico e psichico.
Acqua e limone al mattino: un limone al giorno

Il modo migliore per beneficiare delle numerose proprietà del limone è assumere ogni mattina al risveglio acqua tiepida con succo di limone: ha una profonda azione depurativa dell’organismo e aiuta a combattere numerosi disturbi. Leggi qui come ottenere i migliori risultati e disintossicare il tuo corpo.