Disbiosi intestinale e microbiota
La disbiosi intestinale non è una patologia, ma
è uno stato fisio-patologico che predispone, secondo numerosi studi, a
un gran numero di patologie.
Consiste in
una alterazione degli enzimi e della flora batterica che vive
all’interno dell’intestino, chiamata anche microbiota intestinale,
che causa una serie di sintomi a carattere non solo intestinale ma anche extraintestinale.
Tra questi, spiccano per frequenza gonfiore, stitichezza, diarrea, riduzione
della forza, malessere generale, cambiamenti dell’umore, disturbi del sonno,
fino ad arrivare nelle donne a cistiti frequenti e candida vaginale.
Viviamo
purtroppo in una società in cui le patologie degenerative, in primis quelle
cardiache, metaboliche e neoplastiche costituiscono la prima causa di morbilità
e mortalità.
L’incidenza
crescente di sindrome metabolica è stata posta in relazione con un eccesso di
nutrienti, conseguenza di un aumentato consumo di cibo e un ridotto fabbisogno,
associato a ridotti livelli di attività fisica.
Gli studi
scientifici più recenti e accreditati focalizzano però la loro attenzione anche
su quella che viene considerata oggi la principale causa di numerose
malattie, ovvero l’alterazione del microbiota intestinale,
aprendo alla possibilità di curarle in futuro con un suo trapianto.
Si tratta di
circa 2000 specie di batteri, tra cui Firmicules e Bacteroides,
che hanno un metabolismo molto attivo in quanto degradano polisaccaridi come la
cellulosa e producono acidi grassi e oligosaccaridi, vitamine, idrogeno, metano
e prodotti solforati, oltre a intervenire nelle regolazioni a livello della
barriera mucosa.
Hanno un peso
totale di circa 1,5 kg, colonizzano l’intestino umano e si integrano
perfettamente con esso in quantità di circa 9×1013 microrganismi, arrivando a
costituire un vero e proprio organo in grado di influenzare lo stato di
salute o di malattia di ogni individuo.
L’intestino
costituisce infatti un ambiente idoneo per la loro crescita in quanto la
lentezza del transito e l’abbondanza di residui alimentari agevolano la loro
proliferazione. La loro presenza è fondamentale per numerose funzioni
definite fin dalla nascita e condizionate non solo dal tipo di allattamento che
riceve il bambino ma anche dallo stile di vita, tra cui spicca l’alimentazione.
Agiscono, infatti, come barriera contro i patogeni, regolano
l’assorbimento dei nutrienti, la produzione dell’energia e lo sviluppo
del sistema immunitario.
Ogni cambiamento
(detto disbiosi) dell’equilibrio della popolazione batterica
intestinale (definito eubiosi) influisce negativamente
sull’insorgenza e sull’andamento di molte malattie, tra cui obesità,
allergie e intolleranze alimentari, patologie infiammatorie, cardiovascolari e
metaboliche. Pertanto, l’analisi del microbiota intestinale può essere
considerata come un nuovo e olistico target per il trattamento nutrizionale e
non farmacologico di una serie di condizioni patologiche, anche attraverso
l’integrazione con probiotici e prebiotici.
Le cause della disbiosi intestinale
Le cause
della disbiosi intestinale vanno ricercate
soprattutto nello stile di vita, tra cui ricordiamo una alimentazione
non equilibrata e ricca di prodotti industriali, oppure una cattiva
masticazione conseguente alla voracità.
Per questo
uno dei principali rimedi a questa alterazione è correggere il proprio stile
alimentare, non attraverso una dieta bensì attraverso un vero e proprio
cambio di abitudini alimentari.
Gli
specialisti di NatrixLab, attraverso la piattaforma Telenutrizione
infatti, permettono di modificare la propria alimentazione e riportare alla normalità la capacità funzionale
dell’intestino.
Oltre alla
cattiva alimentazione, contribuiscono a questo stato patologico anche ritmi
di vita e di lavoro stressanti, abitudine al fumo, alcool e
altri vizi, sedentarietà e uso ed abuso di farmaci, tra cui
ricordiamo soprattutto i lassativi, abitualmente utilizzati per la
stipsi, oppure le terapie antibiotiche.
Una cattiva
gestione del sonno e un alterato ritmo sonno-veglia comportano una riduzione
dei batteri buoni presenti all’interno del nostro intestino e uno
squilibrio a favore dei batteri patogeni. L’aumento del cortisolo infatti, conseguente
a un sonno poco riposante e allo stress, comporta questa condizione patologica
anche nelle forme non lievi. Per questo sarebbe utile indagare il livello del
proprio stress con appositi test diagnostici.
Perfino i metalli pesanti (alluminio, mercurio,
cadmio), che possono arrivare nell’intestino attraverso la catena alimentare o
attraverso la respirazione di aria inquinata, possono danneggiare la flora
batterica.
Attualmente
le ricerche scientifiche si stanno orientando sempre più sugli studi di epigenetica,
che hanno da tempo dimostrato uno stretto legame tra la flora batterica
intestinale e l’allattamento al seno.
Tutto inizia
dalla nascita, infatti quando un bambino nasce con parto naturale, nel
passaggio dal canale vaginale si nutre ed assimila con la sua bocca e la sua
pelle i batteri vaginali (e fecali) che sua madre gli regala producendogli le
basi batteriche immunitarie per eccellenza.
I bambini
che nascono con parto cesareo invece non vanno incontro a questa
importante situazione, riducendo la possibilità da parte di numerosi batteri di
colonizzare l’apparato digerente e la pelle del neonato.
Gli studi
hanno dimostrato che questo comporta una riduzione delle difese immunitarie
e una maggiore possibilità di sviluppare in futuro infezioni e disbiosi.
A tutto
questo si aggiunge l’importante contributo dell’allattamento al seno.
Infatti il colostro (che si ha alla prima poppata) ed il latte materno vanno ad
accrescere questo importante ed unico patrimonio di batteri intestinali.
Per questo
oggi l’allattamento al seno è consigliato anche molto tempo dopo l’inizio dello
svezzamento, fino ai 2 anni di vita del bambino.
Quando si
verifica una alterazione della flora batterica intestinale, l’intestino
viene a perdere il ruolo di barriera protettiva dell’organismo, facilitando l’ingresso
di batteri patogeni e sviluppando diversi sintomi. Anche per questo, negli
anni, si è sviluppata la possibilità di migliorare la pulizia dell’intestino
e dei batteri patogeni attraverso il trattamento con idrocolonterapia.
Anche i fermenti
lattici sono utili per la sua regolazione. Naturalmente è bene sapere che
questi integratori non hanno nulla a che fare con il latte, la cui ingestione
in pazienti con disbiosi intestinale potrebbe provocare non pochi sintomi.
Vengono chiamati infatti fermenti lattici, perché il prodotto di degradazione
principale è l’acido lattico.
La flora intestinale è il muro
di difesa del nostro organismo
Quando si
parla del meccanismo di difesa che l’organismo ha contro le malattie e i
batteri patogeni, subito pensiamo al sistema immunitario. L’80% del sistema
immunitario si trova nel colon e il suo funzionamento è fortemente
influenzato dallo stato della flora intestinale. Per la salvaguardia della
nostra salute quindi dobbiamo porci questa domanda: checos’è la flora
intestinale?
In casi
normali la flora intestinale della membrana del colon è un ecosistema omogeneo
capace di formare al suo interno una linea di difesa efficace. E’ composta da
diversi miliardi di microorganismi, soprattutto batteri, ma anche funghi e
muffe, il cui peso può raggiungere due chili in un organismo adulto. Il numero
dei loro geni invece, secondo le ricerche pubblicate nel luglio del 2014 dalla
rivista specialisticaNatureBiotechnology, circa 10 milioni. Questo numero è
cinquecento volte più grande del numero dei geni di un uomo. L’equilibrio
della flora intestinale è assicurato quando la percentuale dei microorganismi
utili (soprattutto i batteri probiotici) rappresenta il 60-80%. Questo è
necessario affinchè la flora intestinale sia capace di controbilanciare gli
effetti devastanti che i batteri e i funghi dannosi insediatisi nel canale
intestinale hanno sulla salute.
Ma cos’è la
flora intestinale?
La flora
intestinale non è un organo, in quanto si forma solo dopo la nascita, e infatti
l’apparato intestinale di un neonato è del tutto sterile. I primi batteri
passano dal canale del parto della madre negli intestini. Questo è il motivo
per cui fino all’età di tre anni la flora intestinale, della quale un terzo è
identica in ogni essere umano, si forma solo gradualmente attraverso l’alimentazione
(il latte materno è per questo molto importante). La scienza ha riconosciuto
più di mille ceppi di batteri nella flora intestinale – recentemente i
ricercatori del Valld’Hebron Instituteof Research (VHIR) ne hanno identificati
500 tipi nuovi, prima sconosciuti-, e fra questi si trovano le dieci specie
più frequenti in tutti noi. Questo fatto ha una certa importanza perchè
grazie ad esso sappiamo che per rafforzare e riequilibrare la flora intestinale
abbiamo bisogno di una maggiore assunzione di questi batteri.
Queste 10
specie più frequenti sono contenute anche nello Swiss Probiotix®!
La
protezione della flora intestinale
Se la flora
intestinale non funziona adeguatamente tutto l’organismo ne risentirà. Infatti
la flora intestinale gioca un ruolo molto importante nella prevenzione della
salute: rafforza il sistema immunitario- l’80% del sistema immunitario si
trova nel colon-, aiuta a prevenire la formazione di infiammazioni e masse
tumorali nell’intestino. Regola la digestione, migliora l’assorbimento
delle sostanze nutrienti e l’utilizzo del calcio, del magnesio e del ferro,
oltre a favorire la demolizione dello zucchero e dei carboidrati. Con essi
infatti gli efficaci microbi della flora intestinale creano degli acidi grassi
a catena corta che riforniscono di energia le cellule del colon. I batteri
utili della flora intestinale contribuiscono anche alla formazione delle
vitamine B-7 e B-12, dalle proprietà antiossidanti, e della vitamina K,
importantissima nella prevenzione dell’osteoporosi. La carenza di queste
vitamine è correlata a malattie come il diabete, l’ictus, l’anemia, e anche
disturbi autoimmuni. Oltre a questo, i microorganismi utili della flora
intestinale, attraverso la produzione degli acidi butirrici, favoriscono il
funzionamento fisiologico sano dell’intestino, poichè l’acido butirrico
stimola la superficie interna dell’apparato intestinale alla moltiplicazione
delle cellule, che a loro volta offrono un muro difensivo contro le sostanze
dannose.
Le vitamine
B-7, B-12 e K, così come molte altre vitamine indispensabili per un
funzionamento sano dell’organimso, si trovano anche nel prodotto Detox Vital®, che è l’integratore – per
rafforzare il sistema immnutario – più completo di tutti i tempi.
Equlibrio
delicato
L’alimentazione
scorretta, i danni ambientali o le cure antibiotiche fanno aumentare
nell’organismo il numero dei microrganismi dannosi. Il loro meccanismo di
azione è estremamente semplice: provano ad attaccarsi alla membrana dello
stomaco o dell’intestino, poichè così riescono a procurarsi nutrienti nel modo
più semplice. Se hanno fortuna si moltiplicano molto velocemente rimpiazzando i
batteri utili, cosa che porta allo stravolgimento della flora intestinale. Si
forma così una condizione di disbiosi, i cui sintomi più frequenti sono
disturbi di digestione e di evacuazione, mal di pancia, irritabilità, malessere
generale e stanchezza.
L’integrazione
dei probiotici ci aiuta
Per
ristabilire l’equilibrio della flora intestinale la cosa più importante da fare
è integrare i batteri probiotici. L’obiettivo in questi casi è che la
percentuale dei microrganismi benefici superi il 50%. Per questo ci vengono in
aiuto i prodotti probiotici, nei quali infatti si trovano i batteri probiotici
più importanti. Secondo le definizioni dell’Istituto Mondiale della Salute(WHO)
e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura,
(FAO) i probiotici sono degli organismi viventi che,introdotti nell’organismo,
contribuiscono a mantenere la salute e a ripristinarla. Tra questi, il Bifidobacterium
lactis, l’ Enterococcus faecium, il Lactobacillus acidophilus, il Lactobacillus
paracasei, ilLactobacillus plantarum, ilLactobacillus salivarius, il
Bifidobacterium infantis, il Bifidobacterium longum, lo Streptococcus
thermophilus e il Lactobacillus lactis si trovano nel 99% delle persone.
Ecco perchè facciamo una buona scelta se acquistiamo un integratore alimentare
che contenga questi batteri, perchè anche in quegli alimenti probiotici estremamente
sani come lo yogurt con la flora vivente il numero dei ceppi di batteri è molto
più basso.
Queste 10
specie più frequenti sono contenute anche nello Swiss Probiotix®!
Non
dimentichiamoci neppure dei prebiotici!
Affinchè i
batteri probiotici siano capaci di rimanere in vita, moltiplicarsi ed eliminare
dalla flora intestinale i microorganismi dannosi, hanno bisogno di nutrimento
di alta qualità e nella giusta quantità. Servono proprio a questo scopo i
prebiotici, la cui caratteristica principale è che nè l’organismo nè i batteri
dannosi possono demolirli, così come non sono danneggiati dall’acido dello
stomaco, ma sono di importanza fondamentale per i batteri utili.
La fibra Clean Inside®, premio di qualità, contiene
i prebiotici benefici in quantità ideale.
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