martedì 23 agosto 2016

Disbiosi: sintomi, test, dieta e cura




Disbiosi: sintomi, test, dieta e cura

La disbiosi è un'alterazione della microflora batterica intestinale che può essere diagnosticata mediante un apposito test
Fonte e link: http://www.tantasalute.it/articolo/disbiosi-sintomi-test-dieta-e-cura/47505/

Cos’è la disbiosi? Quali sono i sintomi, il test, la dieta e la cura? In generale, con disbiosi si intende un’alterazione della microflora batterica intestinale, laddove con disbiosi intestinale si indica un insieme di sintomi e disturbi che possono degenerare interessando anche altri organi distanti dall’intestino stesso. Questa patologia può essere classificata in disbiosi fermentativa e putrefattiva, a seconda che il disturbo interessi lo stomaco, l’intestino tenue o il colon e in riferimento al tipo di alimentazione scatenante (se eccessivamente ricca di carboidrati o proteine). In base ai vari livelli di gravità, si parla di disbiosi lieve, medio-grave o grave. In quest’ultimo caso si verifica anche un’alterazione della funzionalità epatica e pancreatica.
Sintomi e test Le persone affette da questo disturbo tendono a non digerire bene, si ammalano facilmente, si sentono spesso stanche e prive di energia, soffrono di stitichezza alternata ad episodi di diarrea, lamentando meteorismo o aerofagia. Sintomi tipici della disbiosi sono, inoltre, gonfiori, nausea, vomito e, principalmente nelle donne, infezioni intime come la candida vaginale. Uno studio americano pubblicato nel 2012, inoltre, ha evidenziato come esista uno stretto legame tra la flora intestinale e l’asma allergica, tanto da far ipotizzare che alcune patologie respiratorie e varie intolleranze alimentari siano legate a fenomeni di disbiosi. Per diagnosticare la disbiosi è necessario effettuare un apposito test che consiste in un esame di laboratorio effettuato su un campione di urine. Tramite il test viene verificata la presenza di due sostanze, lo scatolo e l’indicano, che risultano essere presenti in percentuale maggiore nei soggetti affetti da questa patologia rispetto a quelli sani.
Dieta e cura Nei casi più lievi la disbiosi può essere curata correggendo le abitudini alimentari e la dieta, mentre nei casi più importanti è necessario ricorrere ad integratori specifici o ad antibiotici, a discapito dei possibili effetti collaterali.
La terapia indicata per curare questo disturbo permette, infatti, di ripristinare l’integrità funzionale dell’intestino e di ricompattare la flora batterica intestinale. Il medico valuterà la cura più indicata in base alle specifiche esigenze del paziente, optando per una terapia antibiotica o indicando l’assunzione di probiotici e fermenti lattici mirati, in base ai ceppi batterici presenti nell’organismo. I probiotici da assumere, infatti, possono essere molteplici, a base di Lactobacillus Acidophilus, di Bifidobacter Bifidum o ad ampio spettro. Una terapia mirata di questo tipo dura mediamente tre mesi e necessita quasi sempre di un’opportuna integrazione con enzimi digestivi. Anche l’idrocolonterapia, ovvero il lavaggio profondo del colon, andando a rimuovere le feci stagnanti può essere utile per curare un intestino disbiotico. L’alimentazione, infine, ha un ruolo importante nella cura di questo tipo di disturbo se finalizzata a non sovraccaricare eccessivamente l’intestino. I dietologi, pertanto, consigliano di mangiare poco e spesso, evitando cibi grassi o con molti conservanti. Vanno predilette la frutta e la verdura sia cotta che cruda e si deve bere molto evitando, però, il consumo di bevande alcoliche o eccitanti.


Dysbio Check per disbiosi intestinale

Fonte e link: http://www.natrixlab.it/indice-test-diagnostici/benessere-intestinale/dysbio-check/

Cos’è e a cosa serve?
La disbiosi intestinale è un’alterazione degli equilibri e della composizione della flora batterica intestinale, che comporta un insieme di sintomi e disturbi dell’apparato gastrointestinale, in grado di avere conseguenze anche su organi ed apparati distanti dall’intestino.
A livello del tratto gastro intestinale è presente un vero e proprio organo, il Microbiota, costituito da quantità di mircoorganismi che costituiscono la flora batterica. La tipologia ed il numero di batteri intestinali contribuiscono a determinare lo stato di benessere o malessere dell’apparato digerente e dell’intero organismo.
Il Dysbio Check rileva la presenza nelle urine di due metaboliti del triptofano, denominati Indicano e Scatolo, che permettono di verificare l’eventuale presenza di fenomeni fermentativi e/o putrefattivi a livello intestinale: un elevato livello di Indicano urinario è indice di disbiosi intestinale a livello dell’intestino tenue, mentre alti livelli di Scatolo indicano una disbiosi intestinale a livello dell’intestino crasso.
Chi lo dovrebbe fare?
La disbiosi intestinale si può manifestare con un ampio ventaglio di sintomi.
Ti consigliamo questo test se hai riscontrato:
  • Cattiva digestione con conseguenti alterazioni del transito intestinale (stitichezza o diarree frequenti, meteorismo, colon irritabile, irregolarità intestinale);
  • Senso di gonfiore e tensione addominale, con dolore, flatulenza, indisposizione e malessere generale;
  • Alitosi e difficoltà digestive;
  • Aumentata suscettibilità alle infezioni dovuta ad una diminuzione delle difese immunitarie;
  • Aumentata probabilità di micosi nell’intestino (candidosi), di vaginiti e cistiti nella donna;
  • Disturbi di carattere generale: nervosismo, ansia, disturbi del sonno, stanchezza, astenia e cambiamenti dell’umore.
Ti consigliamo inoltre di fare questo test:
  • Prima di iniziare un trattamento a base di fermenti lattici, per scegliere il probiotico e il prebiotico più adatto sulla base del risultato del test;
  • Dopo un trattamento a base di fermenti lattici, per valutare la buona riuscita del trattamento.
Come e dove eseguire il test?
Il test viene effettuato mediante analisi su un campione di urine, e può essere richiesto nei laboratori di analisi, nei centri medici e nelle medical spa che propongono i servizi di diagnostica NatrixLab.
Preparazione all’esame: raccogliere i campioni a distanza di almeno 7 giorni dall’ultima terapia antibiotica. Le urine devono essere le prime del mattino.
…e una volta fatto il test?
In caso di disbiosi intestinale, i risultati dovrebbero sempre essere seguiti da un’attenta anamnesi sulla storia clinica della persona e da test aggiuntivi per la valutazione dell’eziologia della sintomatologia.
Un’alimentazione corretta permette il miglioramento della sintomatologia ed un riequilibrio della flora batterica intestinale per riportarla ad uno stato di eubiosi.
Sia per la prevenzione sia per il miglioramento del benessere intestinale è di fondamentale importanza:
  • Mantenere un sano e corretto stile alimentare andando a correggere le cattive abitudini che sono causa dell’insorgenza e del perpetuarsi dei problemi;
  • Mantenere attiva ed equilibrata la flora batterica intestinale, andando a integrare l’alimentazione con probiotici, prebiotici e fitoterapici in grado di migliorare lo stato della flora batterica intestinale;
  • Mantenere libero il tratto intestinale, andando a favorire un corretto transito intestinale e limitando l’accumulo di scorie.

IL NOSTRO COMMENTO: Intanto diciamo subito  che è opportuno effettuare il Dysbio Test pe avere la certezza che trattasi effettivamente di disbiosi intestinale. Chi viene colpito da questa alterazione della flora batterica intestinale può ricorrere, previo consulto medico, ad inibitori di pompa protonica, integratori alimentari e fermenti lattici. Nell'arco di una settimana-dieci giorni al massimo dovrebbe venirne fuori. Ovviamente mantenedosi leggero con i cibi durante questo periodo (riso, pasta, mele, ecc..) Se così non fosse occorre approfondire le indagini consultandosi pur sempre con un gastroenterologo.

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