venerdì 20 gennaio 2017

Cosa curano e come funzionano i sistemi transdermici







Cosa curano e come funzionano i sistemi transdermici  

Da qualche anno a questa parte il buon vecchio cerotto non serve più solo a coprire le ferite: con icerotti infatti si possono curare anche molte malattie. Medici e farmacisti li chiamano più scientificamente sistemi transdermici: sono piccole strisce adesive da applicare sulla pelle che permettono di introdurre un farmaco nell'organismo attraverso la cute e curarsi così senza dover ricorrere a compresse o a fastidiose iniezioni. Ma come funzionano questi cerotti un po' speciali? Quali vantaggi offrono? Quali malattie possono curare? E soprattutto quali limiti hanno?
Cominciamo subito col dire che ci sono vari sistemi dai più semplici i cosiddetti cerotti 'piatti'(che rilasciano il farmaco per un breve periodo di tempo) ai più complessi composti da quattro strati:un isolante esterno un serbatoio contenente il farmaco una membrana porosa di polipropilene che controlla ilritmo del rilascio lento e continuo e infine un ultimo strato che grazie ad un solvente oleoso permette al farmaco di raggiungere lo strato profondo della pelle nel quale si trovano i vasi sanguigni. Il passaggio del principio attivo attraverso la cute - definito per questo motivo transdermico - offre molti vantaggia cominciare dalla concentrazione plasmatica costante.
 La sostanza infatti penetra direttamente nel sangue per un periodo prolungato e senza variazioni rilevanti. Si evita così di sovraccaricare l'organismo e di non rimanere scoperti dall'azione del farmaco già dopo qualche ora come avviene con le comuni pastiglie.  
Inoltre la via transdermica offre anche il doppio vantaggio di ridurre le perdite di sostanza farmacologica determinate dal metabolismo del fegato e di non subire l'interferenza dei cibi.
Insomma un tipo di somministrazione diverso più razionale e assai più comodo soprattutto per coloro che devono seguire lunghe terapie andando incontro talvolta a inopportune dimenticanze.
 Effetti collaterali del metodo? Uno solo:
 l'arrossamento della zona di applicazione. Una complicazione facilmente superabile se si leggono attentamente le avvertenze sul come e dove far aderire il cerotto. Problemi minori sono in qualche raro caso dovuti alla non costante o eccessiva lentezza dell'assorbimento. Il passaggio della sostanza attiva attraverso la cute può variare infattia seconda dell'età del sesso della temperatura corporea e della sede di applicazione.
Ma non tutti i medicinali si adattano a questa nuova metodologia. Per essere transdermici i farmaci devono essere efficaci a basse dosi avere una struttura molecolare stabile (non modificabile nel tempo) e in grado di attraversare la barriera cutanea. C'è da dire però che le maggiori conoscenze acquisite in questi ultimi anni sui farmaci transcutanei e la disponibilità di sostanze che ne facilitano e ne potenziano l'assorbimento aprono nuove possibilità all'utilizzo dei sistemi transdermici. «Nei prossimi anni troveremo in commercio cerotti con farmaci attualmente non somministrabili attraverso la pelle come beta-bloccanticalcio antagonisti e antiaritmici per la cura dell'ipertensione e di alcune cardiopatie- spiega il dottor Giancarlo Donati Coricoordinatore delle attività farmaceutiche dell'azienda sanitaria di Firenze - .
 La stessa aspirina ormai ufficialmente riconosciuta come il farmaco più efficace nella prevenzione di molte forme di trombosi potrà essere somministrata sotto forma di cerotto superando così l'intolleranza gastrica di alcuni pazienti». «Anche nel trattamento del dolore post-operatorio e di altre patologie gravi - continua il dottor Donati Cori - si sta studiando la possibilità di somministrare analgesici più potenti con i sistemi transdermici». E non è finita qui. Sembra infatti che anche nel trattamento di disassuefazione dalle tossicodipendenze da oppiacei sia possibile utilizzare la via transcutanea per sostituire con ovvi vantaggi il metadone orale da assumere giornalmente. Anche l'impotenza maschile se causata da carenza ormonale e la stessa contraccezione potrebbero avere un futuro nel cerotto.

Usi diffusi Ecco quali sono i cerotti più comunemente usati:

Antifumo - Contenendo nicotina permettono di evitare le crisi di astinenza da sigaretta. In considerazione della forte componente psicologica connessa alla dipendenza da fumo l'efficacia non è molto elevata. Il sistema deve essere sostituito giornalmente.

Antimenopausa - A base di estradiolo ha effetti protettivi su sistema cardiovascolare ossa, cute, mucose e su tutti gli organi ed apparati che risentono negativamente del deficit ormonale dovuto alla menopausa. La versione più recente è quella 'a matrice'che grazie all'assenza di alcool riduce il rischio di irritazione cutanea. Deve essere sostituito o alternato ogni 3-4 giorni.

Per il cuore - Imbevuto di nitroglicerina è un rimedio efficace per il trattamento dell'angina pectoris. La sua azione permette di tenere sotto controllo la patologia cardiaca ventiquattro ore su ventiquattro.

Antipertensivi - Sono a base di clonidina un potente farmaco anti ipertensivo attivo anche a basse dosi. La somministrazione via cerotto si è dimostrata estremamente vantaggiosa grazie alla comodità d'impiego:il sistema infatti viene sostituito una sola volta ogni 7 giorni.

Contro il mal di viaggio
- Libera scopolamina una sostanza molto attiva nelle cosiddette cinetosi: mal di mare, mal d'aria ecc. Il cerotto che presenta molte controindicazioni deve essere applicato dietro il padiglione auricolare con almeno cinque ore di anticipo. In caso di effetti collaterali il distacco del cerotto fa regredire buona parte della sintomatologia abbastanza rapidamente.

Contro l'artrosi - Imbevuto di sostanze antinfiammatorie cura reumatismiartrosi e stiramenti. Va applicatoin corrispondenza del punto dolente e l'efficacia può protrarsi anche per diverse ore.

E contro il mal di testa... «Oltre ad essere un ottimo farmaco contro l'ipertensione la clonidina può essere utilizzata anche nel trattamento dell'emicrania dell'età senile e della menopausa - dice il dottor Riccardo Sicuteri del Centro cefelee dell'Università di Firenze - .
 La formulazione in cerotto è particolarmente indicata perché il rilascio costante del farmaco permette un controllo ottimale della cefalea delle 'vampate'e dell'eventuale ipertensione». Come si associa l'ipertensione con la cefalea? «Non è prevedibile. Però studi recenti hanno dimostrato che chi soffre di emicrania ha un rischio cinque volte maggiore di diventare iperteso in età senile». Qual è dunque il candidato ideale all'uso della clonidina? «Direi un paziente di sesso femminile in età premenopausale soggetto a 'vampate' e ovviamente già sofferente di emicrania». E come viene somministrata? «E' preferibile iniziare con dosi minimeda aumentare gradualmente fino a trovare il giusto equilibrio tra l'effetto antiemicranico e quello antipertensivo. Di solito comunque l'effetto antiemicranico compare con qualche settimana di ritardo rispetto alla riduzione della pressione arteriosa». Avete rilevato delle intolleranze all'uso trans dermico? «Soltanto alcune reazioni cutanee». Perché utilizzare il cerotto di clonidina? «Perché non interferisce con le altre patologie tipiche dell'anziano. Basti pensare alle aritmie al glaucoma alla ipertrofia prostatica e alle malattie della circolazione in genere». Ma questa clonidina è poi così sicura? «Direi proprio di sì. Tant'è vero che può essere usata con la massima tranquillità anche in gravidanza».

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